Ti è mai capitato di partire per una destinazione, con un programma ben definito in mente e, invece, una volta arrivato o durante il tragitto cambia tutto perché ti accorgi che quello per cui ti eri organizzato non c’è perchè si è già svolto o hai sbagliato orario di apertura?
No, non ti è mai successo? Dai, a noi puoi dirlo, siamo tra amici.
A noi è capitato anche di recente, (e a pensarci bene ultimamente capita spesso ): ora ti spiego meglio.
Io ti racconto la mia versione dei fatti, che sicuro non combacia con quella di Erika.
Questa è quella vera #sappilo.
Dunque, i fatti sono questi: in una fredda mattina autunnale siamo partiti belli baldanzosi in direzione Pordenone.
C’é la Fiera della Birra e il programma è: andiamo in fiera, facciamo un giro d’ispezione, scegliamo cosa mangiare (visto che è giusto l’ora di pranzo), gustiamo e scattiamo alcune foto per il post; belli satolli e soddisfatti, facciamo un giro più approfondito degli stand, compriamo qualche prelibatezza e birra da portare a casa e poi, finita la fiera, facciamo un giro per Pordenone.
Un piano perfetto, vero? Perfetto, fino a quando chiedo a Erika: a che ora aprono gli stand?
Lei mi guarda e tranquilla farfuglia: “ehm… non so, penso verso mezzogiorno, come sempre.”
Oh, oh! penso non ha verificato gli orari e ho un dejavou!
Esclamo ‘andiamo bene’!
A questo punto urge una verifica su internet e scopriamo udite, udite che i cancelli aprono alle … 16!
Ti lascio immaginare come è proseguita la conversazione.
Decidiamo di raggiungere comunque la nostra meta, pensando che non tutto il male vien per nuocere: dai è da un po’ che volevamo venire a provare un ristorante da queste parti.
Fatta.
Incominciamo a pensare dove andare e ci viene in mente un posticino di cui ci hanno parlato dei nostri amici.
Arrivati davanti al ristorante, lungo la strada che conduce a Pordenone, scopriamo che è chiuso, molto probabilmente per il periodo invernale.
E adesso che facciamo?
Io ho un’idea “geniale”.
Ci dirigiamo in centro alla ricerca di un locale dove mangiare usando il nostro infallibile metodo: ci facciamo condurre dal super olfatto di Erika e dalla mia crescente fame.
Erika è entusiasta della mia idea, anche perché non c’è molta alternativa.
Camminando per il centro veniamo attratti da un profumo buonissimo, proveniente da un vicoletto.
Notiamo l’insegna: Osteria La Ferrata.
L’Osteria la Ferrata è geolocalizzata in via Via Gorizia, 7, a Pordenone.
Il locale è pieno e, per ovvi motivi, non abbiamo prenotato ma ci trovano ugualmente un tavolo.
Il profumo di buon cibo che ci avvolge appena varcata la soglia è il benvenuto migliore che si può avere.
L’ambiente è rustico e accogliente e si percepisce subito che è un posto dove le persone tornano, perché si respira un’aria di amichevole convivialitá.

Studiamo il menù e veniamo subito attirati dalla lasagnetta (Erika la adora), e dallo stufato.
Quando queste pietanze compaiono in un menù, per le altre la considerazione cala.
E così è, siamo pronti ad ordinare.
Siamo stati velocissimi, di solito perdiamo delle ore a scegliere.
Ci troviamo a volte a dovere sfogliare menù lunghissimi che propongono un’infinità di piatti tra cui ti perdi e alla fine rischi di sbagliare l’ordinazione.
La cameriera della Ferrata arriva e ordiniamo:
- “Blecks” maltagliati al sugo di lepre
- Lasagnetta integrale con zucca, speck della Carnia e porro
- Stufato di cervo della Ferrata accompagnato da una morbida polentina che dividiamo, almeno questo è quello che Erika pensa 🙂 .
Mentre aspettiamo i primi sorseggiamo del vino rosso della casa e sgranocchiamo crostini di pane conditi e fette di pane con olio evo; che bontà!

Non aspettiamo molto e arrivano i primi, blecks per me, lasagnetta per Erika.
Come prima cosa subito scattiamo delle foto per il post che stiamo già elaborando nelle nostre testoline.


Dopo le foto possiamo assaggiare i nostri primi, entrambi i piatti sono ben equilibrati e buoni.
Prima di finire i blecks e la lasagnetta ce li scambiamo e concordiamo sulla bontà di entrambe le portate.
Ottima scelta.
Tra un bicchiere di vino e l’altro scambiamo quattro chiacchiere con i nostri vicini di tavolo, una coppia in vacanza in Friuli.
Veniamo interrotti dall’arrivo dello stufato, ci scusiamo coi vicini e partiamo all’assaggio del piatto, ovviamente dopo aver fatto alcune foto.

Grandi soddisfazioni la carne è tenera e gustosa, la polentina si sposa benissimo col ricco sughetto dello stufato.
La scarpetta è d’obbligo.
Scelta azzeccata.
Siamo stati bravi noi o i piatti sono veramente buoni, optiamo per la seconda.
Chiudiamo con una Bavarese alla vaniglia con crema di cachi e amaretto, consigliataci dai nostri nuovi amici “del tavolo vicino”.

Suggerimento per cui Erika li ringrazia moltissimo: è squisito.
Alla fine la nostra “disavventura” si è rivelata una fortuna perché ci ha dato modo di scoprire un nuovo locale (Osteri la Ferrata) e la possibilità di scrivere un nuovo post.
Siamo andati via soddisfatti e con una promessa: ci torneremo!
Vuoi sapere se siamo andati alla Fiera della birra?
Certo, alle 16 appena aperti i cancelli.
La Fiera è passata da meta iniziale al contorno della giornata.
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