La terza e anche la quarta tappa all’Osteria del Vicolo.

Sì, perchè questo locale ci è piaciuto così tanto che abbiamo fatto il bis, e ci siamo tornati una seconda volta. 

Abbiamo mangiato benissimo e ci siamo divertiti molto grazie alla simpatia e all’affabilità del personale. 

Allaccia il tovagliolo, accendi la forchetta e vieni con noi, che l’Osteria Del Vicolo ci aspetta. 

L’Osteria del Vicolo è geolocalizzata in Via S. Vito, 10 in un vicolo appunto 😉 in pieno centro storico a Viterbo.

Il Vicolo offre un tipo di cucina casereccia con una selezione di piatti tipici locali, serviti in un’ atmosfera allegra; Mattia e i suoi collaboratori fanno un lavoro che amano, lo fanno col cuore e lo condiscono con un certo divertimento che trasmettono ad ogni portata. O almeno a noi lo hanno trasmesso. 

Osteria del Vicolo
Osteria del Vicolo

Il locale è rustico e curato allo stesso tempo, con le tipiche volte medioevali di Viterbo; caratterizzato dalle pietre a vista e, cosa che è piaciuta molto a Kris che ha una passione smodata per la carne alla brace, un meraviglioso angolo a vista dove viene cucinata la carne. Il profumo delle bistecche e delle tagliate e lo sfrigolio che proviene dalla carne adagiata sul fuoco è qualcosa di sublime. 

La prima volta, quella che ci ha fatto innamorare del Vicolo, ci siamo capitati per caso mentre passeggiavamo per il centro. Ad un certo punto, come il richiamo del pifferaio magico, un effluvio di carne alla brace ci ha raggiunto. Fermi tutti. Il radar segnala: seguire subito le tracce e virare a ore nove. 

– Capitano, speranze di trovare un tavolo? 

– Non ne ho idea, ma proviamoci. 

Entriamo. La sala è piena e il profumo di carne continua a inebriare la nostra mente e le narici; alla fatidica domanda del cameriere “avete prenotato?” e al conseguente nostro diniego, siamo pronti a girare sui tacchi con le orecchie meste. E invece… c’è un tavolo ma, ci avverte, è vicino al fuoco. Benissimo e che problema c’è? Noi siamo temprati a qualsiasi clima e così avremo la vista privilegiata sulla plancia di comando: l’angolo di cottura della carne. 

Contenti iniziamo a studiare il menu. C’è la possibilità di ordinare il menu prezzo fisso oppure à la carte. Noi optiamo per quello alla carta e, dopo una rapida consultazione, giungiamo a una conclusione che ci soddisfa pienamente. 

Quando arriva il cameriere Kris parte col piglio sicuro di chi ha studiato ed è preparato. “Allora come antipasti prendiamo una Selezione di formaggio pecorino e miele e una di Bruschette.” 

“Poi…per me il cinghiale al bullone.” 

?@! Cinghiale al che? Al bullone? 

Il cameriere alza lo sguardo perplesso, pensa di non aver capito bene e sorride, mentre io scoppio a ridere. 

“Intende dire un Cinghiale al buione. Si chiama così perchè viene cotto lentamente e al buio” ci spiega. 

Ok, dopo i lombrichetti ora abbiamo i bulloni. 😀) Kris quando ha fame legge fischi per fiaschi …di vinello della casa però: quello che ordiniamo.

Continua con l’ordinazione: Porchetta al forno, una Cicoria all’agro e Patate al forno come contorni. 

In attesa dell’arrivo degli antipasti, la mia attenzione è rapita dal cuoco addetto alla cottura della carne; lo osservo con immensa ammirazione. Nel suo angolo, vicino al fuoco vivo ci saranno 50 gradi (e ora capiamo perchè il cameriere ci aveva specificato che il tavolo era vicino fuoco! 😀) ma lui, come un fiero boxier nel pieno di un incontro sul ring, non si fa intimorire. Con la massima concentrazione, si prende cura delle costate e delle tagliate, senza batter ciglio. Io sarei già finita al tappeto k.o. ma lui niente, in piedi resiste: è il mio eroe della serata. 

Distolgo l’attenzione dal fuoco quando arrivano gli antipasti: uno bel tagliere con due tipi di formaggio pecorino, uno più stagionato e uno meno ma entrambi di una bontà assoluta. La sapidità e la grassezza del gusto del formaggio si enfatizzano grazie al dolce del miele ambrato che li accompagna.

Piatto di pecorino e miele
Piatto di pecorino e miele
Piatto di bruschette
Piatto di bruschette

Il piatto di bruschette miste preparate con il pane casereccio tipico della zona condite con: del profumato e delizioso olio evo, del pomodoro tagliuzzato fresco e con patè di olive verdi e nere. Considerata la quantità e l’abbondanza delle portate, ci sono umani – di nostra conoscenza – che potrebbero fermarsi qui. Ma noi no. 😀

Alla vista del cinghiale al buione e della porchetta, sia io che Kris ci commuoviamo. La mia porchetta al forno sembra un bellissimo cinnamon roll, hai presente? Dorato e profumato; il cinghiale ha un aroma delizioso. 

La porchetta è alta, croccante e appetitosa. Non l’avevo mai mangiata cucinata così, e devo dire che mi piace moltissimo.

Porchetta al forno
Porchetta al forno

A giudicare dal silenzio di Kris anche il suo cinghiale non dev’essere per nulla male.

“Che mi dici?” 

“Cosa posso dire? Questo cinghiale al bullone è fantastico. Non lo sapevo ma i bulloni sono deliziosi, mi piacciono 😀”

Cinghiale al buione Osteria del Vicolo
Cinghiale al buione

“Ma stai ancora pensando all’errore nella lettura del menu?”

“Sì…non ho parole. Comunque la cottura della carne è ottima; il dosaggio del sale e delle spezie è equilibrato e se non avessi mangiato il pecorino, le bruschette, assaggiato la tua superba porchetta- a proposito ottima scelta!- e fatto la scarpetta col sughetto del cinghiale…sarei tentato di andare in cucina col piatto pulito e chiedere il bis. Questa sera, però, ho deciso di alzarmi dal tavolo con la convinzione di aver mangiato il giusto.”

A contorno abbiamo una cicoria all’agro e le patate al forno che accompagnano perfettamente questi deliziosi secondi piatti. 

Patate al forno
Patate al forno
Cicoria all'agro
Cicoria all’agro

Io e Kris ci guardiamo negli occhi e quando il cameriere si avvicina per chiederci se va tutto bene e se gradiamo il dolce, beh…la risposta all’unisono è: “purtroppo non ci sta”.

Game over. 

Mi faccio tuttavia tentare da un sorbetto al limone, solo perchè è freddo e mi illudo così di poter trovare un po’ di refrigerio. Eh, tu mi capisci vero? 😀 Mangiare è un duro lavoro, che fa sudare. Alza la forchetta, abbassa la forchetta, taglia la porchetta…implica un notevole impegno.

Sorbetto al limone
Sorbetto al limone

Questa volta non abbiamo provato i primi e le famose tagliate, perciò ci ripromettiamo di tornare*. 

Quanto abbiamo speso Al Vicolo? Comprensivo di acqua, vino, sorbetto, caffè e simpatia, il conto è stato di 40 euro.

Peccato fosse giorno pari, perchè nei giorni dispari la cena è gratis 😉) 

p.s.

*La seconda volta abbiamo prenotato, per sicurezza, e ci siamo goduti: delle Pappardelle al cinghiale e Cinghiale al buione per me…una cena a tema in pratica. 

Pappardelle al cinghiale
Pappardelle al cinghiale
Cinghiale al buione Osteria del Vicolo
Cinghiale al buione

Kris, invece, ha ordinato Lombrichelli alla romana (che per diritto di cronaca sono preparati con pancetta e salsiccia, devo dire un sugo leggero, leggero e delizioso) e una Tagliata con cipolla caramellizata

Lombrichelli alla romana
Lombrichelli alla romana
Tagliata con cipolla caramellizata
Tagliata con cipolla caramellizata

La prima volta non ce l’abbiamo fatta per raggiunti limiti di spazio, ma questa volta abbiamo ordinato anche due dolci. Vuoi non provare dei Tozzetti con Aleatico e una Torta della nonna?
E come si fa!?
Ci saremmo persi uno spettacolo di bontà. 

Tozzetti con Aleatico
Tozzetti con Aleatico
Torta della nonna
Torta della nonna

Quanto abbiamo speso la seconda volta Al Vicolo? Comprensivo di acqua, vino, dolce e amaro il conto è stato di 59 euro. 

E abbiamo avuto la conferma che all’Osteria del Vicolo non ti trovi in un vicolo cieco ma in un viale di squisite certezze. 😉

Le food experience in quel di Viterbo non finiscono qui. 😉 Stay tuned e non te ne pentirai.

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